“Passo dopo passo. Non conosco altra maniera per raggiungere i successi”
Ne parliamo con Francesca Castro, psicoterapeuta
L’attività fisica, e in particolare lo sport, ha sempre fatto parte della mia vita. Di sport, poi, ne ho provati tanti e diversi durante la crescita: pallavolo, basket, pattinaggio, per due settimane sono stata perfino una danzatrice, ma alla fine per lo più ho giocato a tennis.
Ho fatto a lungo vita da atleta, mi allenavo tantissimo e mi preparavo per le competizioni. Insomma, in quella fase della mia vita, vedevo lo sport non tanto come un veicolo di benessere, bensì come una sfida da vincere a tutti i costi.
Archiviato il tennis, con qualche rimpianto, per qualche anno – come una sorta di contrappasso - ho praticato pochissima attività fisica, finché sono arrivata a una di quelle età di cui parliamo qui a Just Life e di colpo ho avuto bisogno di riportare l’attività fisica al centro della mia vita, come sua parte integrante, non solo per mantenere uno standard estetico, ma per sentirmi meglio, per migliorare il mio umore e la mia autostima.
Questo aspetto è diventato ancora più importante negli ultimi anni, quando lo stress accumulato in questi tempi difficili ha reso necessario risvegliare e mobilitare ogni mia risorsa per gestire al meglio le difficoltà e riuscire in ogni caso a stare bene.
Nell’attività fisica ho trovato una risorsa in questo senso fondamentale. Mi è stato subito chiaro il punto centrale: non soccombere alla stanchezza e alla pigrizia e scegliere l'attività nella quale scaricare le ansie e liberare l’energia.
È proprio su quest’ultimo aspetto che vorrei coinvolgere la psicoterapeuta Francesca Castro.
Quali sono i vantaggi a livello psicologico nel praticare un’attività fisica?
Se parliamo di attività fisica a livello amatoriale, dunque non agonistico, il primo grande vantaggio, è quello di dedicarsi alla cura di sé, con una ricaduta positiva nella percezione di fare qualcosa che ci fa star bene, ci tiene in forma.
A livello un pochino più articolato, muoversi in modo costante, mantenere il nostro fisico attivo ci aiuta a essere più lucidi e meno pressati dall’ansia, più pronti e produttivi e meno depressi. Questa non è solo un'impressione, poiché facendo un'attività fisica e sportiva equilibrata produciamo tutta una serie di sostanze che sono utili al nostro corpo e alla nostra mente per regolare il tono dell'umore. Sto parlando della serotonina e delle endorfine che sono legate a quella sensazione piacevole che abbiamo dopo una bella camminata, una corsa, dopo un po’ di tempo trascorso all'aria aperta. Questo ci aiuta a mantenere un buon tono dell'umore e di conseguenza ad affrontare la giornata, con tutte le sue criticità, nelle migliori condizioni possibili.
Puoi darci qualche consiglio per riuscire a conciliare l’attività fisica con le nostre vite, spesso frenetiche?
In realtà questo è un problema comune legato probabilmente alla nostra epoca, perché le nostre vite sono spesso piene di impegni e ci troviamo a considerare l'attività fisica come un di più, un lusso, e spesso pensiamo che per muoverci dobbiamo per forza andare in palestra. Questo non è vero. Molte persone vengono in seduta nel mio studio a piedi, magari si fanno anche due o tre chilometri. In questo modo conciliando le due cose in un modo molto carino e anche molto interessante.
Inserire l'attività fisica in uno stile di vita attivo implica anche il fatto di muoversi a piedi o avere comunque una consapevolezza del proprio corpo e dei movimenti che si fanno durante la giornata. Credo che sia anche più interessante del ridurre lo sport a quanti pesi sollevo o a quanti minuti faccio sul tapis roulant. Di fatto siamo vivi, siamo attivi, muoviamoci.
In maniera molto pratica come possiamo trovare la giusta motivazione per fare attività fisica?
Ci sono alcuni “barbatrucchi”, per dirla in gergo “scientifico”, che possiamo applicare, e poi ci sono alcune forme di pensiero che vi invito a sperimentare.
Uno dei “barbatrucchi” è sicuramente scegliere sempre lo stesso momento della giornata per fare attività fisica e possibilmente al mattino, perché la mattina presto, prima dell’inizio della giornata lavorativa, non può succedere niente. La sera infatti spesso si hanno degli imprevisti: il traffico, la riunione dell'ultimo minuto, la stanchezza della giornata, insomma si possono avere una serie di difficoltà che ostacolano l’appuntamento con l’attività fisica. La mattina invece dipende tutto da me: punto la sveglia un po' prima, quindi sicuramente devo riequilibrare i ritmi della giornata e del sonno, però dipende da me. Nel momento in cui riesco ad abituarmi ad avere questo appuntamento la mattina, con il tempo diventa una routine. Così come mi sveglio e mi vesto. Primo, non mi viene più di pensare di farlo o non farlo, e secondo, se non lo faccio il mio fisico me lo chiede e quindi diventa una buona abitudine.
L'altro trucco è quello di darsi appuntamento con qualcuno per fare attività fisica, perché avere una responsabilità anche nei confronti di un'altra persona, di un amico o un’amica per esempio, è una motivazione in più per vincere, almeno nei primi tempi, la pigrizia ed è anche un modo per avere un momento di socialità con qualcuno.
Come dobbiamo pensare all’attività fisica per non metterla in secondo piano nella nostra vita?
La forma di pensiero che vi propongo di sperimentare consiste nel non considerare, come dicevamo prima, l’attività fisica come un lusso, come un di più, perché in questo modo tenderemo facilmente a sacrificarla. Ci saranno infatti sempre cose più importanti e più urgenti da fare, come pensare alla famiglia, al lavoro, ai figli. Se invece io inizio a pensare che in quei momento mi sto prendendo cura di me e che questo non fa bene solo a me perché è piacevole, ma ha una ricaduta positiva anche sulle persone intorno a me, perché come abbiamo detto migliora il tono dell'umore e la lucidità mentale, allora diventa qualcosa che a maggior ragione è importante anche per le persone che abbiamo intorno.
Se sto bene io, sarò una persona migliore, un lavoratore migliore, un compagno/a, un genitore migliore e affronterò sicuramente meglio le cose che mi aspettano durante la giornata.
Un altro aspetto importante per mantenere la motivazione è quello di darsi degli obiettivi raggiungibili e una volta raggiunti concedersi una gratificazione, tradotto: se io voglio perdere 20kg, il mio primo obiettivo non può essere voglio perdere 20kg, perché è troppo e a lungo termine. Quindi è importante porsi degli obiettivi intermedi. Per esempio intanto perdo 3Kg oppure smetto di fumare ed inizio a fare la mia passeggiata e a respirare meglio, oppure inizio a fare un allenamento di 10km perché il mio obiettivo tra un anno è correre la maratona.
Darsi degli obiettivi intermedi significa darsi la possibilità di sentirsi gratificati quando li raggiungiamo senza attendere troppo a lungo perché la fatica è tanta, può essere tanta, sia mentale sia fisica e darsi un obiettivo troppo in là nel tempo potrebbe essere troppo frustrante. Individuare invece passaggi intermedi ci consente di darci una pacca sulla spalla e concederci qualche gratificazione che sarà sicuramente un'ulteriore motivazione ad andare avanti e perseguire l'obiettivo a lungo termine che ci siamo prefissati.
Quello di porsi degli obiettivi intermedi nello sport e nell’attività fisica ritengo possa essere applicato anche a molti altri aspetti della nostra vita. Basti pensare che anche un vincente come Michael Jordan una volta ha detto: “Passo dopo passo. Non conosco altra maniera per raggiungere i successi”.
Comments