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Emozioni e performance: un equilibrio necessario

L’intervista alla dott.ssa Laura Giovannini (psicologa)

di Gioia Belardinelli



Che posto hanno le emozioni in una società come la nostra sempre più orientata alla performance e dove la produttività è considerata il il Santo Graal del successo?

Oggi il valore di un individuo è spesso misurato attraverso il numero di obiettivi raggiunti, progetti completati e ore lavorate quindi in questa realtà sembra quasi normale che le emozioni possano essere considerate una distrazione o addirittura un ostacolo al raggiungimento dei nostri obiettivi.

Oggi con la bravissima psicologa Laura Giovannini scopriremo come le emozioni si inseriscano in questo panorama e come possiamo riscoprire il nostro essere umani, anche in un mondo così orientato alla performance.


Allora Laura,  la corsa alla produttività per te è una trappola?

Sì lo è. Immaginate di essere in una corsa continua, dove il traguardo sembra sempre più lontano. Ogni giorno ci viene chiesto di ottimizzare, di fare di più con meno, di raggiungere risultati straordinari in tempi record. Questo modo di vivere ci porta a trascurare ciò che ci rende umani: le emozioni. La paura di non essere all'altezza può farci sentire inadeguati, mentre la pressione di performare ci costringe a mettere da parte la vulnerabilità.


Quindi dalla tua esperienza provare emozioni può realmente allontanarci dai nostri obiettivi?

Le emozioni non sono nemiche della produttività. Al contrario, sono componenti fondamentali della nostra vita e delle nostre relazioni. Ignorarle può portare a conseguenze disastrose, come il burnout, l'ansia e la depressione. La scienza ci insegna che le emozioni hanno un ruolo cruciale nel nostro benessere psicologico e nella nostra capacità di affrontare le sfide quotidiane.


Puoi farci un esempio concreto? 

Immaginate di trovarvi in una situazione lavorativa complessa. Se siete in grado di riconoscere e gestire le vostre emozioni, avrete un vantaggio. La consapevolezza emotiva ci permette di capire cosa proviamo e perché, aiutandoci a rispondere in modo più efficace alle pressioni esterne. Uno studio condotto da Daniel Goleman ha dimostrato che l'intelligenza emotiva è un indicatore chiave del successo professionale. Le persone con elevate capacità di gestione delle emozioni tendono a essere più resilienti, creative e collaborative. Le emozioni, quindi, possono diventare un motore potente per l'innovazione e la produttività, se solo sapessimo come integrarli nel nostro percorso lavorativo. La chiave sta nel creare un ambiente di lavoro che favorisca la comunicazione aperta e la condivisione delle esperienze emotive.


Ma come possiamo aprirci alle emozioni e quindi riscoprire la nostra umanità in questa società che punta molto sulla performance e che dà così tanta importanza al successo personale?  

Un consiglio che posso dare è iniziare a fare un pò di pratica della mindfulness, ovvero dedicare qualche minuto al giorno per riflettere sulle nostre emozioni e per ascoltarle senza giudizio. Questa semplice abitudine ci aiuterà a diventare più consapevoli delle nostre reazioni e a gestire meglio lo stress.

Inoltre, non dobbiamo avere paura di mostrare vulnerabilità. Parlare delle nostre emozioni, sia positive che negative, può abbattere barriere e promuovere relazioni più autentiche e significative. Creare uno spazio sicuro dove le emozioni possono essere espresse e condivise è essenziale per costruire anche una cultura di lavoro sana.


In conclusione, la società della performance non deve essere vista come un nemico delle nostre emozioni. Riconoscere il valore delle emozioni e integrarli nella nostra vita quotidiana può non solo migliorare il nostro benessere personale, ma anche potenziare le nostre prestazioni professionali.

Essere umani significa abbracciare la complessità delle nostre emozioni e riconoscere che, in fondo, la vera performance non si misura solo in risultati, ma anche nella qualità delle relazioni e nel benessere psicologico. E chissà, forse troveremo che l'efficienza e la produttività possono prosperare ancora di più proprio dove le emozioni vengono accolte e celebrate. 



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