di Gioia Belardinelli
Che relazione c’è tra personalità e apparenza, tra i fattori estetici a cui spesso pensiamo di doverci uniformare per piacere alle altre persone, e invece i dettagli che rendono davvero unica e interessante una persona?
Mi sono fatta questa domanda e, ancora prima di iniziare a rifletterci su, sento di dover partire da un paio di assunti doverosi:
#1. La moda ha avuto, e spesso ha ancora, un ruolo importante nel riproporre certi stereotipi a cui purtroppo tutte prima o dopo abbiamo finito per conformarci;
#2. Del resto, anche quando lottiamo per sfuggire alle mode e imporre il “nostro” stile, in realtà più che rifiutare quegli stilemi spesso ci opponiamo “in antitesi” a quella particolare moda, quindi in pratica non riusciamo a non avere nella testa quel modello, anche se vogliamo contraddirlo.
Aggiungiamo poi quegli ideali di bellezza che l’arte ha codificato nei secoli, stabilendo così canoni e regole, ovviamente legate al gusto dell’epoca, e che hanno guidato l’idea stessa della bellezza, e quindi molto concretamente i parametri secondo i quali guardiamo a noi stesse, ci valutiamo e giudichiamo più o meno all’altezza, e che incidono fortemente sull’autostima e sul modo di vivere la nostra vita.
Ok, bene tutto.
Eppure c’è un “ma”…
Diana Vreeland, giornalista statunitense considerata un’icona della moda e dello stile negli anni ‘60, la donna che ha inventato il mestiere di fashion editor e la leggenda di Vogue, di cui fu direttrice, della sua personalità aveva fatto una bandiera.
Lei, sempre decisa a essere fuori dal coro, aveva avuto il coraggio di mettere sulla copertina di Vogue America un volto irregolare ma a suo modo bellissimo come quello di Barbra Streisand o di rendere protagonista del suo libro Allure Maria Callas, diva per eccellenza.
Le chiamava PERSONALITIES.
Diceva che l’incontro con le personalità affascinanti è l’esperienza più incantevole al mondo: la conversazione, gli interessi di queste persone, l’atmosfera che creano intorno a loro, sono le uniche cose che meritino di figurare in qualche rivista.
Mica male, eh…
Non ditemi che nella vita di tutti i giorni, intendo innanzitutto la vita reale ma anche la vita patinata delle celebrities che spesso seguiamo su Instagram, non ditemi che non vi è capitato di essere colpite principalmente da “questa cosa”, da ciò che rende interessante conversare con una persona o seguire quel certo personaggio, al di là delle doti fisiche che – diciamolo francamente – è ormai abbastanza comune trovare esposte nelle storie di questo o di quella.
A me sì, capita, senza dubbio.
Perché forse la bellezza, in quest’epoca di fitness e nutrizionisti superstar, di progresso farmacologico e, diciamolo, anche nel campo della chirurgia estetica, la bellezza, dicevo, ai nostri tempi è una qualità piuttosto comune. Mentre è sempre più difficile, in quest’epoca super omologata, fare incontri davvero interessanti, diversi, stimolanti.
Personalmente, sono da sempre affascinata dalle figure con una personalità definita, sviluppata nel tempo e mossa da motivazioni profonde, che mi piace constatare anche dal movimento delle mani, dalla cura delle parole scelte e dal carisma che sprigionano. E non è affatto facile incontrare persone che sappiano intrigarti con la loro unicità e non con la loro adesione ai codici di bellezza più in voga.
Poi naturalmente la cura di sé è fondamentale, così come mangiare bene, fare sport, usare creme, cremine e trucchi in grado di migliorare la percezione che abbiamo di noi stesse e rafforzare l’autostima, insomma tutte queste cose sono sicuramente importanti e, anzi, Just Life offrirà ampio spazio a tutto questo… Tuttavia, non è quello che indossi a renderti quello che sei; al contrario, è proprio quello che sei a determinare in modo naturale il modo in cui ti vesti e ti presenti, così come il modo in cui parli e le persone che scegli di frequentare: il vestito, la messa in piega, lo smalto sono strumenti a nostra disposizione per esprimerci e, in questo senso, aiutarci a sentirci bene.
Ecco quindi la frase magica: esprimere noi stessi, con pienezza, autenticità e magari un pochino di coraggio.
Per fare la differenza è importante interrogarsi continuamente, aprirsi, creare, inventare. Insomma sono le personalità che si appropriano della moda, degli strumenti estetici, non il contrario.
E allora, per concludere questa prima di un ragionamento evidentemente molto più ampio, penso che la vera bellezza vada coltivata valorizzando gli elementi di unicità senza sforzarci di assomigliare a qualcosa o a qualcun’altra, ma anzi cercando di essere davvero chi vogliamo diventare nella nostra vita.
E voi cosa ne pensate?
Aspetto i vostri commenti :)
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