Nel corso della vita succede spesso di trovare complicato gestire i cambiamenti di umore. Del resto, capita a tutte e a tutti, un giorno la vita ti sorride e quello successivo vorresti sprofondare nel divano… E a volte capita di passare da uno stato all’altro nella stessa giornata, apparentemente senza alcun motivo oggettivo, nessuna causa o evento scatenante.
A scanso di equivoci, non sto alludendo a patologie serie come la depressione, che ovviamente non ho nessuna intenzione di banalizzare.
Parlo piuttosto della tendenza, che molti e molte di noi certamente conoscono, ad avere a volte un umore un po’ altalenante, finendo quindi per risultare - come si diceva un tempo - “lunatici”. Che poi, quando si è così, capita spesso anche di avere la sensazione che l’umore possa dipendere non tanto da noi stessi, o comunque dalla fase generale che stiamo attraversando, quanto invece da quei piccoli eventi anche insignificanti che attraversiamo durante il giorno.
Anche in questo caso gli psicologi hanno una definizione per descrivere una cosa così. Avete notato anche voi che gli psicologi sembrano avere una definizione per tutto?... Comunque, la definizione è: locus of control esterno. Della serie, ciò che mi succede, quindi anche il mio umore, è determinato da cause esterne indipendenti dalla mia volontà. E questo nel bene e nel male.
Sicuramente un bell’alibi, non trovate?
In ogni caso, c’è chi per capire, o almeno intuire, quale sarà il mood della giornata, si affida alla musica; accende la radio e se in quel momento trasmettono la canzone giusta allora si convince che la giornata andrà bene.
Poi ci sono i meteoropatici e, a cercare bene, se ne trovano tante altre, tutte strategie dilatorie, che spostano altrove o a un altro momento la ricerca della causa e soprattutto della soluzione.
Tuttavia c’è una cosa, o meglio, una sensazione che non smette mai di farci stare bene, se riusciamo a portarla avanti con costanza: prenderci cura di noi stesse e noi stessi.
Vi siete mai soffermati sulla sensazione che proviamo al risveglio, dopo che per giorni avete mangiato bene, praticato sport, idratato la pelle, curato i capelli, scelto con cura il pigiama senza mettere la prima cosa che capita, insomma a quella sensazione di serenità che può scaturire soltanto quando siamo noi stessi a prenderci cura di noi?
Pensate sia una cosa superficiale? Beh, all’inizio lo pensavo anch’io, ma poi ho capito che non è esattamente così.
Non sto dicendo che se la mattina una persona non vede nello specchio una top model o un modello di Dolce e Gabbana allora vivrà di merda tutta la giornata, anche perché questo significherebbe abbandonare il 90% di noi alla depressione.
In realtà sto parlando della soddisfazione che può scaturire dal prendersi cura del proprio corpo e dal notare con piacere i benefici che possono dare un’alimentazione corretta, lo sport, curare la propria pelle, i propri capelli.
Prendersi cura di sé significa anche darsi tempo, dare un ordine, darsi delle priorità. Insomma, costruire una serie di abitudini che nella vita sono molto importanti per trovare un equilibrio a livello molto più ampio e generale.
Ovviamente, non come una gabbia che ci precluda scelte ulteriori e magari migliori, ma un po’ come uno schema flessibile da seguire, un aiuto per orientarci nelle nostre navigazioni di vita quotidiane.
Sapete, qui a JustLife ci piace sfidarci con quesiti e domande, provando a cercare sempre il nocciolo delle diverse questioni, per poi capire insieme a voi e con l’aiuto di esperti come possiamo provare a rispondere.
E allora ha senso porci le giuste domande anche su temi come curare il nostro corpo, il nostro viso, la nostra pelle. Perché tutto questo contribuisce, insieme a tante altre cose, a costruire la nostra possibilità di essere in salute e felici, e soprattutto, ciò che è più importante, anche questo ha un riflesso generale sul nostro equilibrio.
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