top of page

Appunti di viaggio: il profondo legame tra viaggi e musica

di Nadia L. Cerioli



Avete presente quei pianoforte che si trovano negli aeroporti? Ne ho uno qui di fronte a me in quello di Roma Fiumicino.


O che si possono trovare anche in certe stazioni ferroviarie? Ad uno di essi è legato un dolce episodio di vita nella stazione di Utrecht, in Olanda.


Dovunque la vostra memoria li possa collocare, sicuramente anche voi ne avrete un ricordo,vago o preciso, lontano nel tempo o recente che sia.


Ci sono giorni in cui questi meravigliosi strumenti vengono totalmente ignorati, lasciandoli nell’oblio delle corse verso il prossimo gate o il prossimo binario.

In altri invece, complice anche il primo coraggioso ad avventurarsi, si susseguono in rapido avvicendamento esecutori di vario tipo: dai talentuosi agli improvvisati, ai gruppi di amici che intonano canti accompagnati dalla melodia dei tasti, agli appassionati che suonano muovendo non solo le dita sulla tastiera ma, con esse, anche la loro anima.

E tutt’intorno un pubblico improvvisato di distratti in corsa verso un aereo o un treno in partenza, ma anche di chi, in attesa di imbarcarsi e ancora prima di salire, si fa trasportare dal motivo del momento, apprezzando in cuor suo il musicista che allieta se stesso e gli altri.


Io, personalmente, mentre aspetto di muovermi verso l’ennesimo aeromobile, sento un profondo senso di gratitudine verso quella musica piacevole e distensiva che accompagna il vociare confuso e indistinto dei passeggeri in transito.


Una moltitudine di voci, volti, colori…che passa e va.


Ma la musica resta. E così, avere la possibilità di goderne anche solo per un breve momento nell’arco della giornata, impatta positivamente sul suo proseguimento. Una piacevole compagnia, che ti porti come bagaglio anche quando il suono è fisicamente terminato, ma continua dentro di te.


Perché a volte le note, accompagnate o meno dalle parole di una canzone, se sei ricettivo e aperto a farti toccare, risuonano in te e possono arrivare a muoverti dentro qualcosa, tirare fuori emozioni, magari sepolte o dimenticate nella frenesia della vita quotidiana.


Ma non tutti i viaggi ci portano in aeroporto o stazione. Spesso, infatti, la strada viene imboccata a bordo di un’automobile.

In tal caso, pur non potendo apprezzare la melodia di un pianoforte suonato dal vivo, quant’è bello, liberatorio, talvolta quasi catartico, potersi far accompagnare dalla musica.

Che sia quella della stazione radio del momento oppure scelta nella nostra playlist, per accompagnarci verso il luogo di villeggiatura. E magari cantare accompagnando il motivo che stiamo ascoltando!


Comunque la si voglia mettere, viaggi e musica sono strettamente connessi, anche

solamente per il fatto che, in modi differenti, rappresentano entrambi un “andare altrove”, fino ad arrivare a condurre l’uditore alla ricerca di se stesso oppure a ritrovare con rinnovato affetto una parte di se’.


E voi, che rapporto avete coi viaggi e la musica?

1 Comment

Rated 0 out of 5 stars.
No ratings yet

Add a rating
Guest
Apr 30
Rated 5 out of 5 stars.

♥️

Like
bottom of page