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Trama Plaza: arte, moda e sostenibilità

Intervista alla presidente Erica Brunetti

di Gioia Belardinelli


Nel 2020 Erica Brunetti, project manager in ambito culturale, e Marta Griso, vicepresidente e product manager in Mantero Set, fondano Trama Plaza, un’associazione senza scopo di lucro che promuove la moda e il design sostenibile attraverso l’arte, l’educazione e la formazione.


Il nome Trama Plaza è stato scelto in memoria del crollo del Rana Plaza in Bangladesh, fabbrica tessile che produceva abbigliamento per grandi marchi della moda occidentale. Nell’incidente morirono 1.134 persone. La Trama è metafora della ricostruzione del tessuto, quel tessuto sociale composto dalla storia di ogni singola persona.


Abbiamo intervistato la presidente Erica Brunetti per farci raccontare meglio un progetto davvero innovativo, che sta riscuotendo un successo del tutto meritato.


Ciao Erica, com’è nata l’idea di Tramaplaza?

È nata dal sogno di unire l’arte e il sociale. Io mi sono laureata all’Accademia delle Belle Arti di Brera e ho sempre desiderato realizzare un progetto che, attraverso l’arte, riuscisse a sensibilizzare veicolando messaggi importanti in ambito sociale. Poi mi è capitato di vedere il documentario “The true coast” e lì ho capito che la moda era la forma d’arte giusta per parlare di sostenibilità. L’idea di Trama Plaza nasce nel 2018 durante la pandemia da me e Marta Griso, prende forma giuridica nel 2020 e ad oggi siamo più di 50 donne su tutto il territorio nazionale accomunate dalla voglia di parlare del lato bello della moda.


Come è nata concretamente la vostra attività e come è strutturata?

La nostra Associazione no profit si occupa principalmente di progettazione culturale, è molto strutturata e aperta alle nuove idee delle socie. Ci sono diverse attività sviluppate in un’ottica di lavoro collegiale. Per ogni progetto di volta in volta vengono trovati dei fondi.

Di fatto, tutto è partito davvero quando abbiamo vinto un bando, grazie al quale abbiamo avuto la possibilità di realizzare il progetto “Gira la Moda”, un’opera multidisciplinare che mette in scena 21 performance per raccontare l’industria della moda attuale, soffermandosi in particolare sulle best practices.


Ce ne parli meglio?


GIRALAMODA è il primo spettacolo d’ARTE multidisciplinare che parla di MODA SOSTENIBILE, 21 performance artistiche su 7 tematiche diverse che raccontano l’Industria tessile e dell’abbigliamento: TEATRO, DANZA, MUSICA e LINGUAGGIO sono le forme artistiche di questo show, che vede alternarsi sullo stesso palco attori e danzatori professionisti, insieme a un’esperta di moda sostenibile in veste di cartomante.

Lo spettacolo intende far riflettere, con leggerezza, sull’importanza di compiere scelte sostenibili e lo fa attraverso attori, cartomanti e danzatori, tra ritmi elettronici, note rock, musica classica, battute pungenti e storie commoventi.

GIRALAMODA è uno show ricco di contenuti ma anche molto divertente, che mette a nudo il “sistema moda” e che ha l’obiettivo di creare maggiore consapevolezza sul valore di una produzione etica e circolare.


Vedo che un’altra delle vostre attività è l’Agenda della moda sostenibile, cos’è?

È una rubrica settimanale con cui segnaliamo gli eventi di moda sostenibile in italia. La redazione è composta da 30 ragazze, tutte donne, su tutto il territorio nazionale.


Sul vostro sito ho letto anche che state ideando un gioco di ruolo…

Sì, stiamo realizzando il primo gioco di ruolo sul tema, per sensibilizzare circa l’impatto dell’industria tessile sull'ambiente e sulle persone, tramite un ciclo di incontri culturali.

Il percorso è gratuito e il team è guidato da esperti del mondo della cultura, attraverso lezioni e laboratori esperienziali, presso una portineria della periferia sud-ovest di Milano. Il gioco è co-pensato e co-progettato dalla comunità interculturale e intergenerazionale dell’area, guidata da esperti di rigenerazione urbana, gaming e di storia della moda.

Il percorso progettuale è esteso da novembre ad aprile e prevede 20 incontri con professionisti del mondo della cultura, sessioni formative e laboratori artistici ludici, un momento di test del gioco aperto al quartiere, la produzione del gioco in scatola e l’evento artistico conclusivo che presenta tutti gli step citati.

L’intero programma è gratuito e aperto alla cittadinanza e offre l’occasione di fare nuove conoscenze e legami, vivere momenti di svago e convivialità e sviluppare nuove competenze spendibili.

I laboratori serviranno a costruire la meccanica del gioco e saranno guidati da: game designer, esperti in gamification che aiuteranno nella costruzione strategica del gioco ed esperti di gioco immersivo e performer che coinvolgeranno i partecipanti guidandoli sui sentieri dell’immedesimazione.


Avete già una sede per Tramaplaza?

Quasi, la stiamo per aprire. Anche per avere la sede abbiamo partecipato a un bando. Dovevamo trovare un luogo abbandonato e periferico, per poi rigenerarlo svolgendo attività culturali e creando un nuovo posto di aggregazione territoriale.


Quindi l’avete trovato?

Sì, è un’ex portineria di case popolari nel quartiere Giambellino di Milano.


Siete dunque a Milano. Pensate sia possibile esportare in altre città la vostra carica e i vostri progetti?

La sede del progetto è a Milano ma siamo già stati a Bologna, Venezia, Como, e ora lo porteremo a Napoli. È una realtà esportabile ovunque. È possibile realizzare i nostri eventi in tutta Italia.


Alla luce delle vostre esperienze e dei progetti che state realizzando, come lo vedete il futuro di Tramaplaza?

Uno dei nostri primi obiettivi è sicuramente riuscire a portare le nostre attività su tutto il territorio nazionale nella speranza che quello che facciamo cambi, o meglio almeno sensibilizzi, le persone verso un’idea di shopping più sostenibile.


Ringrazio Erica per averci parlato del suo bellissimo progetto.

Vi anticipo che a dicembre torneremo a parlare con lei per raccontarvi un’altra bellissima iniziativa firmata Trama Plaza.






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