La scoperta dell'altrove: il viaggio emotivo del cambiamento
- Gioia Belardinelli
- 23 apr
- Tempo di lettura: 2 min
Di Nadia L. Cerioli

Quando vivi un profondo cambiamento, come lasciare il tuo paese senza averlo pianificato, perché arriva una proposta lavorativa che devi assolutamente cogliere, succede qualcosa di strano.
Il tuo legame con i luoghi in cui sei cresciuto ed hai vissuto sino a quel momento si trasforma e ti entra
nell’anima, diventando un legame temporale.
Infatti, conservi dentro di te un’immagine ben precisa e scolpita finemente di un luogo che hai chiamato, e
in fondo continuerai a chiamare sempre: casa. Fisso e fermo, congelato in un tempo che non esiste più.
Che si tratti di un altro quartiere, di un'altra città o regione, o addirittura Paese o continente, ti adatti ad un nuovo stile di vita serbando in cuor tuo quella sottile malinconia di un nido fantastico. Perché nella realtà quel nido si è evoluto e non corrisponde più a quello che conservi come geloso ricordo con attaccamento sentimentale .
Tutto scorre, diceva Eraclito…ed in effetti così è.
Tutto cambia: luoghi, persone, rapporti, circostanze. Ma soprattutto siamo noi stessi a cambiare per primi, plasmati da nuove situazioni e mutati nel nostro stesso sentire, nella nostra sensibilità verso ciò che ci circonda, verso l’altro e il sé.
Ed è così che spesso, e senza nemmeno rendersene conto, ci si ritrova apolidi, sia fisicamente che interiormente, perché ogni luogo che "viviamo" diventa una parte di sé.
Ci saranno giorni in cui benedirai tutto questo, altri invece percepirai disorientamento, altri ancora solitudine struggente.
Perché tutto ciò che implica separazione, anche se compiuta in modo maturo e costruttivo, porta con sé un germe di sofferenza, un velo di tristezza, la mancanza di qualcosa o qualcuno. Ma la consapevolezza che i legami affettivi travalicano luoghi e tempi può aiutare la ricerca del vero senso della propria esistenza e della spinta interiore ad esplorare nuovi orizzonti.
E in effetti è fondamentalmente di questo che stiamo parlando. Dell’esplorazione e del cambiamento. Perché esistono molti modi di “andare via”: per necessità, per curiosità, contro qualcosa o qualcuno, in fuga, all’inseguimento di un sogno o alla ricerca di sé. Non si tratta mai di un mero spostamento nello spazio, ma include sempre una grossa dimensione interiore.
Qualunque sia l’origine del movimento che conduce al viaggio, il percorso, per quanto tortuoso o pieno di incognite, potrà condurre nel solo luogo davvero importante e che può essere trovato unicamente guardando con occhi nuovi e consapevoli il mondo intorno e il mondo dentro.
E quel “luogo”non sarà altro che l’amore per sé, da cui discende tutto il resto.
Buon viaggio!
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